
3 miti sulla selezione nel mondo tech che i candidati continuano a credere (e che ti penalizzano nei colloqui IT)
Scopri i tre falsi miti sulla selezione nel mondo tech che ostacolano i profili junior durante i colloqui IT e come evitarli per farti notare davvero.
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3 miti sulla selezione nel mondo tech che ti stanno sabotando (senza che tu te ne accorga)
Hai mai sentito dire che nel mondo tech conta solo quanto sei bravo a programmare?
O che le aziende IT cercano solo sviluppatori senior?
Oppure che i recruiter non capiscono nulla di tecnologia?
Ecco, sono tre frasi che girano da anni nel mondo dello sviluppo software e che sono in gran parte false.
O meglio, sono mezze verità che rischiano di sabotarti proprio quando cerchi di affrontare un colloquio nel settore tech.
Vediamole insieme, con un po’ di realismo e qualche consiglio utile per affrontare meglio la selezione del personale IT.
Mito n°1 – Conta solo quanto sei bravo a programmare
Questo è il mito più diffuso tra chi si prepara ai colloqui per sviluppatori.
Molti pensano che tutto ruoti intorno al codice perfetto o alle domande tecniche di programmazione.
In realtà, le aziende non cercano solo il programmatore geniale che scrive codice pulito e veloce, ma una persona che sa ragionare, comunicare e collaborare con il team.
Nel recruiting tech, la valutazione non si ferma al livello tecnico.
Chi fa selezione vuole capire come affronti un problema, come pensi ad alta voce e come gestisci l’incertezza.
Durante un test tecnico o un live coding, parlare del proprio ragionamento è molto più efficace che scrivere in silenzio la soluzione finale.
Un codice imperfetto ma spiegato bene fa un’impressione migliore di una risposta perfetta e muta.
Non devi essere infallibile: devi essere chiaro, coerente e capace di raccontare il tuo processo mentale.
Nel mondo del lavoro tech, saper comunicare il proprio pensiero è tanto importante quanto scrivere codice efficiente.
Mito n°2 – Le aziende vogliono solo sviluppatori senior
Questa è una delle convinzioni più scoraggianti per chi sta cercando il primo lavoro come sviluppatore junior.
Quante volte hai letto un annuncio con scritto “Junior developer – richiesta esperienza di almeno 3 anni”?
Sembra uno scherzo, e in parte lo è.
La verità è che molte aziende scrivono requisiti alti per scremare i candidati, ma sono aperte ai profili junior se dimostrano passione e curiosità.
Nel recruiting IT, il potenziale conta tanto quanto l’esperienza.
Chi seleziona non cerca solo competenze, ma persone che sanno imparare in fretta e che hanno un atteggiamento proattivo.
Non serve conoscere tutto: serve dimostrare che puoi imparare.
Un portfolio GitHub aggiornato, qualche progetto personale o anche solo la voglia di migliorare fanno un’enorme differenza.
Le aziende investono volentieri su chi mostra crescita continua e curiosità vera per il mondo dello sviluppo software.
In altre parole: non devi essere un senior per farti notare, ma devi far vedere che sei uno da cui ci si può aspettare crescita.
Mito n°3 – I recruiter non capiscono niente di tech
Questo è il mito più ironico e diffuso.
Sì, esistono casi in cui un recruiter confonde Java con JavaScript o fa domande fuori luogo.
Ma nel 2025, questa idea è superata.
Molti recruiter IT oggi lavorano a stretto contatto con i team di sviluppo, studiano le basi tecniche e sanno valutare le soft skill con grande precisione.
Il colloquio con HR non è un ostacolo, è parte del processo di selezione.
Serve a capire se saresti un buon collega, se comunichi in modo chiaro e se hai l’approccio giusto per collaborare in un team tecnico.
Il recruiter valuta atteggiamento, comunicazione e disponibilità, tutte qualità fondamentali in un ambiente di sviluppo moderno.
Trattare con rispetto chi ti intervista è già un segnale positivo.
Essere arroganti o scocciati con l’HR è un errore che può pesare più di una risposta tecnica sbagliata.
Nel tech, la competenza conta, ma la collaborazione vale altrettanto.
In conclusione
La selezione nel mondo tech non è un test di codice, ma un modo per capire come una persona pensa, reagisce e comunica.
Non vince chi sa tutto, ma chi mostra di poter imparare.
Non vince chi parla in gergo tecnico, ma chi sa spiegarsi in modo semplice e chiaro.
E non vince chi ha dieci anni di esperienza, ma chi ha la mentalità giusta per crescere.
Quando ti prepari per un colloquio IT, ricordati: non devi dimostrare di essere perfetto, ma di essere una persona con cui vale la pena lavorare.
Nel mondo dello sviluppo software, questa è la qualità che apre più porte di qualsiasi framework o linguaggio.

