Linguaggio aziendalese: perché negli uffici parliamo mezzo inglese e non riusciamo a smettere

Scopri cos’è il linguaggio aziendalese, perché in ufficio si infilano così tanti termini inglesi, in quali contesti spopola (riunioni, mail, call) e come sopravvivere a deadline e follow-up.

RECENSIONI TECH

Alessandro Astolfi

9/29/20253 min read

a conference table with a laptop on top of it
a conference table with a laptop on top of it

Linguaggio aziendalese: perché negli uffici parliamo mezzo inglese e non riusciamo a smettere

Entri in ufficio, accendi il computer e la tua giornata inizia con una mail che dice:

“Facciamo una call di allineamento per definire la roadmap e fissare la deadline del nuovo deliverable.
Serve un follow-up ASAP.”

Se sei alle prime armi, probabilmente sei già svenuto oppure hai pensato: Perché non scrivere semplicemente: “Sentiamoci per fissare il piano e decidere la scadenza, e fatemi sapere presto”?
Benvenuto nel magico mondo dell’aziendalese, quel miscuglio di italiano e inglese che si è infilato nelle mail, nelle riunioni e persino nelle chiacchiere alla macchinetta del caffè.

Da dove arriva tutta questa “fuffa” anglofona

L’uso dell’inglese negli uffici non è un capriccio nato ieri. Ha radici precise:

1. Globalizzazione

Le aziende, anche le più piccole, collaborano sempre di più con partner stranieri. Per comodità si adotta un linguaggio “internazionale” e l’inglese è la lingua franca del business. Fin qui nulla di male.

2. Moda linguistica

Ammettiamolo: dire “deadline” invece di “scadenza” suona più professionale. Dire “facciamo una call” sembra più dinamico di “sentiamoci al telefono”. È un po’ come indossare sneakers bianche: nessuno ti obbliga, ma lo fanno tutti.

3. Status symbol

Usare parole inglesi è diventato una sorta di segnale di appartenenza. Chi le conosce sembra più aggiornato, più “internazionale”, più vicino al mondo delle startup e della Silicon Valley. È la versione linguistica del logo Apple sul laptop.

4. Effetto gregge

Se il tuo capo scrive “follow-up” in ogni mail, tu non puoi rispondere “ricontrollo” senza sembrare quello fuori dal giro. E così il vocabolario si espande per osmosi.

I luoghi sacri dell’aziendalese

L’aziendalese può spuntare ovunque, ma ci sono contesti in cui regna incontrastato:

Le riunioni (o meglio: i meeting)

Durante una riunione media potresti sentire frasi come:

  • “Organizziamo un brainstorming per la prossima milestone.”

  • “Mettiamo il task nella pipeline e definiamo i KPI.”

  • “Prepariamo un deck per il client meeting.”

Traduzione: parliamo di idee, fissiamo obiettivi misurabili, prepariamo qualche slide.
Perché dirlo in inglese? Nessuno lo sa, ma fa più scena.

Le mail e le chat interne

Le email aziendali sono un terreno fertile per abbreviazioni e buzzword: ASAP, FYI, EOD (end of day).
Scrivere “entro oggi” è troppo lungo quando puoi sparare un acronimo incomprensibile.

Le job description

Gli annunci di lavoro sembrano scritti da un traduttore automatico in overdose di startup: “Cerchiamo un team player proattivo, orientato al problem solving, capace di gestire deadline challenging”.
In pratica: una persona che sappia lavorare in gruppo e consegnare in tempo.

L’altro lato della medaglia

L’aziendalese non è solo una questione di gusti: può diventare un problema reale.

  • Barriere di ingresso – chi è nuovo rischia di sentirsi escluso, come se ci fosse un codice segreto da imparare.

  • Ambiguità – certe parole non hanno un significato univoco (cos’è esattamente un “deliverable”?) e ognuno le interpreta a modo suo.

  • Effetto fuffa – più termini altisonanti usi, più sembra che il progetto sia complicato… anche quando non lo è.

Il risultato? Riunioni infinite, mail che sembrano rebus e un livello di stress inutile.

Come difendersi (senza sembrare l’hipster che odia l’inglese)

  1. Chiedi sempre chiarimenti – se una parola ti è nuova, chiedi cosa significa.

  2. Rispondi in italiano chiaro – spesso basta un “quindi entro domani?” per riportare tutti con i piedi per terra.

  3. Non vergognarti di semplificare – usare parole semplici non ti rende meno professionale, anzi ti fa sembrare più diretto.

Un aiuto pratico: il nostro Fuffa Translate

Per rendere la vita più semplice abbiamo creato un piccolo strumento, il Fuffa Translate, che traduce l’aziendalese in italiano comprensibile.
Basta selezionare un termine – da ASAP a KPI, da deadline a team building – e in un click ottieni la spiegazione nella lingua di tutti i giorni.

Così, la prossima volta che ti chiedono di “allinearti sulla roadmap con un deliverable ASAP”, potrai rispondere con un sorriso: “Ok, quindi mi serve il piano e consegno in fretta”.

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Conclusione

Il linguaggio aziendalese non sparirà domani: è diventato parte della cultura del lavoro.
Ma conoscerlo (e tradurlo) ti permette di capire senza farti travolgere.
E chissà, magari riusciremo tutti a tornare a dire “telefonata” invece di “call”… almeno ogni tanto.